RISPOSTA – ARREDAMENTO NUOVO VUOL DIRE ANCHE MARCHIO NUOVO?

Gent. Sig. Lorenzo, grazie – innanzitutto – di aver scritto a PianetaPane. Se il suo negozio è presente nel quartiere o nella città da un po’ di anni ed ha già una buona clientela non si faccia tentare dall’idea di cambiare il nome: sembra strano ma è un po’ come «ripartire da zero». Diversa valutazione è invece la possibilità di intervenire sul marchio già esistente ri-attualizzandolo e rinnovandolo per uniformarlo al più moderno arredamento del panificio.  Si rivolga – mi raccomando – ad una agenzia di comunicazione e progettazione grafica specializzata o ad un professionista del settore e non conferisca l’incarico al suo tipografo di fiducia o ad un amico che sa semplicemente «disegnare bene» o al figlio della vicina che è appena uscito dal Liceo Artistico. Come abbiamo più volte evidenziato in altre risposte o nei vari articoli, ideare e realizzare l’immagine di un punto-vendita non è affatto semplice e comporta uno studio a monte estremamente approfondito. Il marchio del negozio (riprodotto sull’insegna, sugli shoppers di carta, sui cartellini segna-prezzo e perfino sulle bustine di zucchero e sulle tazzine della zona caffetteria, se presente), quando è ben progettato nella forma e nella scelta dei colori, diventerà un elemento ricorrente e «familiare» per il cliente, un segno facilmente riconoscibile e subito identificabile. Se poi il punto-vendita negli anni ha acquistato «fama» di essere un panificio di qualità e di ottima produzione artigianale, allora il marchio diventerà proprio sinonimo e veicolo di quella rinomata genuinità che ha reso famoso il suo lavoro. Però sulla forma, sulla scelta dei colori e su come visivamente progettare il nuovo marchio sarebbe necessario un ulteriore approfondimento. Resto quindi a disposizione, mi contatti quando vuole.