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Tutto quello che c’è di buono e giusto per cui dobbiamo considerare la farina tipo 1

Da bambini, quando proviamo a pasticciarla in cucina, neanche immaginiamo quanti tipi di farina ci sono in circolazione. Magari si pensa che ce ne sia una sola, quella bianca perché nelle favole si dice “sei pallido come la farina!”. Invece ci sono farine dure, che vanno bene per il pane e che hanno più glutine, le farine tenere perfette per le torte, che contengono meno glutine. C’è il numero che si associa alle farine, che quando è tipo 0 vuol dire che è raffinata, quando è farina tipo 00 è il massimo del raffinato. C’è la farina integrale, che non è stata abburattata, ossia non è stata mai privata della crusca passandola al setaccio, il buratto. E poi c’è la farina tipo 1. La differenza tra farina tipo 0 e 1 consiste nella percentuale setacciata: la 1 è una via di mezzo fra tutte queste specie. Stranamente, gli anglosassoni la chiamano all-purpose flour, la farina per tutti gli usi. Perché? E che proprietà, che caratteristiche ha?

Farina tipo 1, caratteristiche. Questo tipo di farina si ottiene abburattando il grano all’80%. Qualcuno la chiama farina integrale tipo 1ma non è del tutto corretto perché non è bianca ma nemmeno completamente integrale: è composta dal solo endosperma amidaceo, senza la parte di germe e crusca del nocciolo. Farina di tipo 1 valori nutrizionali. Ha un contenuto proteico, ossia di glutine, di circa il 9-12 percento, ossia 6 grammi di proteine ​​per mezza tazza. Ovviamente, NON si tratta di una farina adatta ai celiaci. È però meglio tollerata di quella integrale per chi soffre di problemi di irritazione intestinale con quella integrale. In pratica è una via di mezzo fra il pane bianco, che quasi non ha fibra, e quello nero che ne ha molta. Per cui consente di regolare la motilità intestinale senza effetti

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