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Slow, fast e integrale: da M** Bun si addenta il pane di filiera

Basterà un semplice morso per assaporare appieno tutto il gusto del nostro territorio. Una riscoperta della genuinità locale che afferma con sempre maggiore forza il rifiuto del cibo spazzatura. Un’operazione culturale volta alla valorizzazione di un prodotto per tutte le sue fasi di lavorazione. Si tratta del nuovo progetto di filiera che avrà per protagonista il pane di M** Bun: dopo la carne, un nuovo elemento che si aggiunge a quella solida impalcatura fatti di eticità e sostenibilità, costruita anno dopo anno dall’azienda, e ora giunta all’apice.

Un percorso che ha visto la ricerca costante di elevati standard qualitativi, e che adesso si concentrerà sul nuovo pane realizzato con farina di tipo 1 e farina integrale, ottenute da un grano a filiera controllata coltivato in territorio piemontese con il massimo rispetto. Un ricco concentrato di fibre al suo interno e un profumo unico e autentico sono le principali qualità delle pagnotte che ora ospiteranno gli hamburger a km 0 marcati M** Bun.

È stato presentato nel punto vendita di via Rattazzi il felice risultato dell’incontro tra l’agriamburgeria e l’azienda ViVa la Farina, nata nel 2016 a Faule (CN) con l’idea di produrre una farina di qualità macinando il grano a pietra naturale. “Il nostro obiettivo è far sì che l’agricoltura torni a vivere esclusivamente di agricoltura”, ha spiegato Marco Ramassotto, co-fondatore. “Ci siamo rispecchiati negli stessi valori di M** Bun, ed è per questo che abbiamo creduto in questa collaborazione”.

Il presidente di Coldiretti Torino, Fabrizio Galliati, ha sottolineato l’importanza della riscoperta di ciò che il terreno piemontese può produrre per un’alimentazione salutare: “Il grano è da sempre un tema molto attuale. Per lungo tempo, però, si è perso in Italia il valore della coltivazione, tanto da ricercare i prodotti all’estero. Ma la differenza si sente eccome: è l’agricoltore a farla. E il lavoro di filiera consente di valorizzare ogni elemento del processo produttivo”. La dimostrazione più limpida della semplicità del pane? Il fatto che si possa fare con quattro ingredienti soltanto – farina, acqua, sale e lievito – senza additivi dannosi. “Credo che il pane possa davvero diventare l’ambasciatore del cibo italiano nel mondo”, ha commentato Galliati.

È durato tre anni il percorso che ha portato alla creazione del nuovo pane per M** Bun. La molitura dei chicchi viene eseguita lentamente, a pietra lavica, in modo che la farina possa conservare tutte le sue proprietà nutrizionali. E, mettendo a confronto una delle farine commerciali comunemente etichettate come “integrali”, e quella di ViVa, le differenza saltano subito all’occhio: diverso il colore, dolce il sapore, consistenza morbida e delicata. Come mangiare grano puro.

Ma perché si è scelto di introdurre il nuovo pane nel sistema slow-fast food?  Graziano Scaglia, socio M** Bun, ha parlato delle consultazioni avute con i nutrizionisti, da cui è emersa l’esigenza di un pane ad alto contenuto di fibre, che rispettasse il giusto bilanciamento alimentare. “I consumatori tendono a essere scettici rispetto al pane non tradizionale, fatto con farine particolari. Ma siamo certi che, una volta provato il nuovo pane di filiera, noteranno immediatamente la bontà del prodotto”. Si tratta, come sempre, di superare certi pregiudizi; un po’ come quando saltò fuori la prima hamburgeria totalmente sostenibile, che scardinava le fondamenta degli altri fast food.

L’assessore all’agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero dal canto suo ha salutato con entusiamo la novità, perfettamente aderente al progetto regionale di creare un vero e proprio pane piemontese entro un anno – e al momento sono in corso le riunioni al tavolo tecnico con le associazioni di panificatori. La qualità certificata, prima di tutto.

E così, la filosofia di M** Bun ha trovato nelle pagnotte un nuovo modo di esprimersi: semplicità, genuinità, attenzione all’ambiente e al consumatore. Tutto nella logica dello “slow-fast”, il giusto tempo: quanto serve per gustarsi un piacere integrale morso dopo morso.

FONTE: http://www.torinoggi.it/

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