DOMANDA:
Buongiorno dott. ALFREDO,
Dopo aver letto su pianeta pane alcuni suoi consigli con valide linee guida, ho deciso di raccontarLe la mia idea progetto.
Sono una ragazza di trent’anni con un lavoro fisso di addetta alla segreteria presso un ufficio di consulenza. Un lavoro prezioso visto i tempi che corrono. Nei miei sogni però c`è la volontà di aprire un’attività commerciale (prodotti alimentari) e di gestirla con mia sorella(29 anni) e con il mio futuro marito(30 anni). Di recente nel paese dove risiedo (4000 abitanti) ha chiuso uno dei tre panifici presenti e mi sta balenando l`idea che questa potrebbe essere l`occasione giusta. Aprire ex-novo un panificio con angolo bar per la prima colazione o l’aperitivo. Purtroppo non ho contezza né dell’aspetto burocratico né della parte artigianale ( fare il pane)…però ho già parlato con un vecchio amico di famiglia panettiere che potrebbe insegnarmi l`arte del pane affiancando la nostra squadra per qualche mese…
Dimenticavo il tutto dovrebbe essere fatto chiedendo un finanziamento in banca poiché non dispongo di un capitale iniziale congruo per aprire un’attività.
Vorrei il suo parere e anche qualche consiglio,
Ad esempio su canali di investimento a fondo perduto da poter seguire…o su imprenditoria femminile..Grazie mille
RISPOSTA
Gent.le Giulia, buongiorno e grazie di aver scritto a Pianetapane e a me.
Come avrà capito sono a favore delle libere iniziative private e dei «nuovi imprenditori» nel campo del gusto e dei buoni prodotti. Il mio parere – quindi – non può essere altro che positivo. L’importante (e lo sottolineo) è offrire sempre qualità elevata in ogni settore proposto, dalla colazione al pane, dalla biscotteria secca (e fresca) all’aperitivo serale. Per quanto riguarda l’aspetto burocratico io non posso aiutarLa in quanto non mi occupo fisicamente di licenze, autorizzazioni e quant’altro. A questo proposito Le suggerisco di contattare la Dott.ssa Tina Esposito, mia collega qui su Pianetapane, esperta proprio in questo settore: scia.lecce@iol.it. Fare pane per certi aspetti non è difficile, avendo a disposizione la giusta attrezzatura. Fare del «buon pane» invece è molto difficile: materie prime di eccellenza, tecniche di lavorazione aggiornate e innovative, nuovi sapori, prodotti in linea con la clientela quotidiana, studio dell’ambiente in cui opera il negozio… tutto concorre a rendere «vincente» un punto-vendita artigianale come quello che ha in mente Lei. Sui fondi di investimento (a fondo perduto totale o parziale) ottenibili dalla Sua Regione di appartenenza, dalle Associazioni di categoria, dagli Istituti di Credito o dallo Stato o sulle facilitazioni in essere riguardanti l’imprenditoria femminile non sono aggiornato. Sembra una banalità, ma Le suggerisco di muoversi attraverso un consulente fiscale esperto in «bandi». Sul sito della Sua Regione potrà trovare – immagino – un elenco di Professionisti ed Aziende accreditate in questo senso. Il Suo Commercialista potrà suggerirLe come procedere. Resto a disposizione – invece – per ogni suggerimento riguardante le strategie di comunicazione (gestionali, di immagine e pubblicitarie) da attivare in funzione della nuova attività. Per fare questo – come ha letto nelle altre risposte che ho fornito – avrei bisogno di conoscere meglio la realtà in cui andrebbe ad inserirsi la Sua iniziativa (abitanti, afflusso di pubblico, affaccio su strada, scuole e attività limitrofe, zona geografica, ampiezza punto-vendita, capacità di laboratorio…). Per il momento La saluto e mi tenga informato. Buon lavoro.
Alfredo Falcone
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