GLI ESPERTI RISPONDONO, Promozione Punto Vendita

RISPOSTA – «QUANDO IL MOLINO DI MICHELANGIOLO DIVENTA PANIFICIO DI QUALITA’»

DOMANDA – Vi scrivo per conto del Panificio Artigiano  «L’Antico Mulino Pandolfo» sito in via Carriona 4 , Carrara (MS) in un edificio del ‘500 , precedentemente mulino e frantoio, restaurato da noi, al fine della promozione della suddetta attività .
Nell’azienda – che dirigo con la mia famiglia da ormai quasi cinque anni – si cuoce quasi esclusivamente in forno a legna , utilizzando il nostro lievito madre e si panifica anche utilizzando farine da grani antichi biologici che , personalmente e periodicamente , andiamo a ricercare in giro per l’Italia (ultimo fra questi il Verna dell’azienda agr. Luchino Grappi a Spedaletto) . Abbiamo , sin da subito , riscosso grande attenzione nel nostro territorio  privo di innovazione ma anche di una valida tradizione dal punto di vista della Panificazione e , ci piacerebbe , ricevere un opinione anche di un certo qual livello come la vostra . Grazie dell’attenzione .

 

RISPOSTA – Una storia romantica, un bello «spaccato» del mondo del lavoro, caratterizzato da tanta passione e – soprattutto – dal rispetto di antiche tradizioni. Un successo attuale che trae forza e vigore dal passato. Complimenti! Carrara – permettetemi la divagazione – è una città «dura come il marmo», non solo perché nei suoi territori si estrae e si lavora il famoso materiale: Carrara è stata da sempre una città di confine, stretta tra monti e mare, abituata al lavoro duro. Carrara ha come simbolo una ruota di carro a testimonianza della fatica e del trasporto su carri dei pesantissimi blocchi. Carrara è fatta di tradizioni culinarie sopraffine, come il prelibato «lardo di Colonnata» IGP, come la «Fugaza» , focaccia dolce con uvetta e pinoli e come gli «Sgabei», fatti di pasta di pane lievitata e fritta nello strutto. Ma non solo… Carrara è fatta di gran lavoratori. In via Carriona, proprio dove nel 1500 circa il Notaio Ghirlanda fece erigere un mulino/frantoio, c’è adesso «L’Antico Mulino Pandolfo» un panificio a conduzione familiare dove si fa un ottimo pane. Non voglio parlare di materie prime e ricette (quelle le scoprirete andando a gustare uno dei prodotti realizzati con grani antichi secondo metodi rigorosamente tradizionali), ma preferisco raccontarvi una storia che sa quasi di leggenda. Che il fiorentino Michelangiolo Buonarroti, uno dei più importanti artisti di ogni epoca, prima di recarsi a Roma ad affrescare la Cappella Sistina, fosse andato più volte per le cave di Carrara alla ricerca del marmo migliore per scolpire le sue opere è cosa certa. Così come è storia che intorno al 1500 gli venne commissionata la realizzazione di una imponente statua da collocare fuori dal Duomo di Firenze (poi in Piazza Signoria): «Il David». E qui inizia la «leggenda»: non riuscendo ad individuare il blocco migliore (doveva presentare all’origine una forma alta e stretta, già quasi umana) il 25enne Michelangiolo trascorse un po’ di tempo a Carrara curiosando nelle botteghe dei mastri scalpellini che lavoravano il marmo in via Carriona, antica strada Romana che prende il nome dal torrente Carrione, appunto. Poi s’imbatte’ nel molino del Notaio Ghirlanda appena costruito e decise di fare tappa proprio lì per rinfocillarsi. Tra una scodella di «Acqua pazza» e un piatto di «Pancotto» – povere ricette antiche per riciclare il pane – il nostro Michelangiolo buttò giù qualche schizzo preparatorio e decise finalmente che tipo di marmo utilizzare. Tutte storie? Chissà. La leggenda, alla fine, è diventata realtà: da una parte «Il David» di Michelangiolo è ammirato tutt’ora da migliaia di persone e dall’altra il Mulino Pandolfo di via Carriona si è trasformato in un ottimo panificio dalle antiche tradizioni…

Alfredo Falcone – alfredo@pianetacommunication.it

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