Il pane surgelato deve essere distinto e distinguibile, da parte dei consumatori, enuncia la sentenza della Cassazione.
Il pane, se surgelato, deve avere sulla confezione un’etichetta di riconoscimento, per individuarlo rispetto al pane fresco di giornata.
Una conquista che hanno ottenuto i panificatori Italiani , in diverse regioni, per prima la Sardegna, ove il decano dei Presidenti, il Cav. Gian Pietro Sechi di Nuoro ne è stato promotore, la dicitura “pane fresco” da apporre nei punti vendita e nei laboratori. Ben presto anche il resto dell’Italia si è uniformato, ma mancava un netto “distinguo” nei “corner” pane della GDO(grande distribuzione).
Le lenzuolate di “Bersani” del 2006, oltre alla liberalizzazione delle licenze avevano tolto l’obbligo per i laboratori e le varie panetterie, di distinguere il fresco dal surgelato.
Molti panificatori avevano preso “la palla al balzo” per produrre in modo promiscuo questo fondamentale alimento, riuscendo anche a creare dei “punti caldi” che consentiva loro, di gestire punti vendita anche a centinaia di chilometri dalla sede di produzione.
Purtroppo la GDO si era attrezzata per produrre pane fresco, in concorrenza con i loro fornitori. In Europa aumenta il consumo del pane surgelato, anche in Italia i grandi gruppi avevano iniziato a “terminare la cottura” detta romanticamente “doratura”, vendendo pane caldo tutti i giorni e a tutte le ore, anche se surgelato.
In qualche occasione, dribblando fra le interpretazioni legislative, si forniva pane “da lievitare” ovvero “semilavorato” che consentiva di non dichiarare sul cartellino o confezione “pane surgelato”.
La suprema Corte, finalmente pone il limite o meglio permette al consumatore una scelta più consapevole. Pertanto senza nulla togliere al progresso, ben venga la “catena del freddo” per gestire la propria attività, ma chi vuole continuare a produrre “pane fresco” sarà tutelato e di conseguenza anche il consumatore finale.
L’innovazione nella tradizione è il segreto, ma soprattutto perché ogni paese ha la sua specialità, ma questo è il segreto per rendere inimitabile il buon pane!
Fernando Clemente
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