E’ importante per un negozio dotarsi di sacchetti di carta e shoppers personalizzati: ecco alcune utili considerazioni sul perché sia quasi «necessario» stampare il logo e il nome del proprio panificio sui contenitori del pane che offriamo (o facciamo pagare) regolarmente ai nostri clienti.
Il cliente elegge a «proprio panificio di fiducia» il negozio con il quale stringe un costante e quotidiano rapporto rassicurante. Mi spiego meglio. Quando il prodotto offerto è di ottima qualità, non costa eccessivamente ed è venduto da personale competente e – soprattutto – gentile, viene naturale decidere di tornare in quella panetteria tutti i giorni. Il cliente, quindi, si sente coinvolto spontaneamente in questo rapporto che «trasmette sicurezza» e tiene in alta considerazione i suggerimenti forniti dal titolare e dagli addetti alla vendita. Oltre alla bontà dei vari prodotti, il modo con cui vengono consegnati contribuisce a consolidare il legame tra punto-vendita e clientela: il marchio facilmente individuabile sulle buste di carta e sugli scaffali (quando il panificio è anche produttore diretto) diventa chiaro simbolo di qualità. I colori «ufficiali», magari accompagnati da una frase caratterizzante che sottolinea l’artigianalità delle lavorazioni e la genuinità delle materie prime impiegate, orientano in modo determinante le scelte del pubblico. Il logo del punto-vendita diventa col tempo sinonimo di estrema professionalità e in molti casi viene preferito alle marche più conosciute commerciali diffuse a pioggia dalla Grande Distribuzione Organizzata. Le buste di carta sono in pratica i contenitori di «qualcosa che ha valore» e proprio perché portatrici di prodotti di qualità ne assumono di riflesso la stessa importanza: ecco spiegato perché il cliente tende a salvarle, a conservarle, a riutilizzarle quando è possibile. In pratica se acquistiamo un oggetto che riteniamo «prezioso» (es. un bel dolce regalo), siamo portati a ritenere che anche la busta contenitore sia dotata dello stesso simbolico valore. La motivazione di tanto interesse per un «semplice» sacchetto va cercata proprio in questo spontaneo rapporto di rassicurante fiducia che lega il cliente al panificio: la busta ha un prezzo irrisorio, spesso non è acquistabile singolarmente senza il pane o la focaccia contenuti all’interno ed è, di fatto, un «modesto» dono che il negozio fa al proprio cliente. Eppure, in pratica, è molto di più di un contenitore in carta. La scelta dei colori, la grafica con cui può essere personalizzata, i dettagli con cui è rifinita (con o senza manici, il tessuto impiegato ecc.) la rendono una «perfetta cornice» per la merce racchiusa. Questa cornice fornisce ai prodotti del panificio o della pasticceria un significato ben più profondo di quello economico, aumentando in modo impalpabile il valore del pane, della focaccia, del dolce trasportati fino a casa. Ecco perché, quando una busta appare esteticamente curata, di solito non finisce subito nel cestino ma viene usata e ri-usata come un «omaggio» gradito e spesso sopravvive per lungo tempo alla merce che ha contribuito a conservare.
Alfredo Falcone – alfredo@pianetacommunication.it
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