“I profumi delicati richiamano i biscotti e i dolci casalinghi, la crosta di pane, la pasticceria sincera”. Così Gambero Rosso premia il panettone della pasticceria Tiri di Acerenza (Potenza) come migliore panettone artigianale dell’anno. “Il suo panettone – si legge nella motivazione – raggiunge il gradino più alto della classifica per la perfezione e la costanza qualitativa. Parla di ottime materie prime e una lavorazione ad arte. La fetta mostra una faccia di un giallo tenue, un corpo sensuale morbido e setoso. Lascia la bocca pulita e profumata in una persistenza di soavi sensazioni che si rinnova ad ogni morso”.
Il maestro del panettone è Vincenzo Tiri, classe 1981. È ancora il nonno Vincenzo, che ha fondato la pasticceria nel 1957, a inaugurare la prima infornata per la produzione natalizia. Il segreto del panettone Tiri è negli ingredienti selezionati, rigorosamente locali, come le scorze d’arancia di Tursi (Matera) candite in casa, il lievito madre e la tripla lievitazione per 72 ore complessive invece della tradizionale duplice lievitazione del panettone milanese.
Ne produce poche decine al giorno e sebbene abbia richieste da tutta Italia e dal mondo – specialmente in Giappone dove ha stretto rapporti commerciali – per scelta non vende on line. Al massimo poche quantità si possono trovare in piccoli negozi selezionati del capoluogo di regione. Produce solo su prenotazioni, via telefono o via mail e in genere fino a inizio dicembre. Poi si smaltiscono gli ordini. Chi vuole il famoso panettone Tiri deve quindi recarsi direttamente ad Acerenza nella pasticceria di famiglia.
Il riconoscimento di Gambero Rosso è solo l’ennesimo di una passione che si tramanda di generazione in generazione. Il panettone artigianale di Tiri è stato pluripremiato in Italia e all’estero, perfino in un ambito concorso nella casa madre dei panettoni, a Milano.
“È stato un grande onore poter arrivare fino a qui – commenta il giovane pasticciere Vincenzo – difficile spiegare: amore, gioia, coraggio, meraviglia sono solo alcune parole che fanno parte di mille pensieri. I ricordi che avevo da bambino prendono vita e parlano di me e della mia famiglia nella frase con cui Gambero Rosso descrive il nostro panettone”. E poi un messaggio ai suoi coetanei e i più giovani che ancora devono costruirsi un futuro: “Non lasciatevi mai convincere che i sogni sono irrealizzabili. Il mio è qua, adesso”.
FONTE: http://napoli.repubblica.it