Il pane, con i divieti di uscire da casa, sembra essere diventato il bene più prezioso. Pochi sono i prodotti che necessitano di essere acquistati tutti i giorni come il pane. Fresco, appena sfornato, è uno dei piaceri della tavola a cui gli italiani non possono fare a meno, nemmeno in tempo di quarantena.
Come risolvere il problema? Con le macchine del pane, ovviamente. Da anni presenti in commercio a prezzi ormai abbordabilissimi, permettono non solo di farsi il pane in casa, anche più volte al giorno, ma anche di usare farine particolari e ricercate, così come di rispettare intolleranze alimentari o diete particolari.
Anche l’occhio vuole la sua parte. Si può fare anche la classica pagnotta
In tempi in cui scendere sotto casa tutti i giorni non era un problema, alle macchine per farsi il pane in casa venivano contestate principalmente due cose: la forma e la crosta. Poche sono le macchine capaci di dare alla pane la classica forma arrotondata della pagnotta. Così come la crosta tipica della cottura a legna.

La pagnotta ottenuta con Panasonic Croustina, oggetto della prova di DDAY.it
Contestazioni reali, ma nel tempo la tecnologia ci ha pensato, portando sul mercato macchine capaci di far fronte anche a queste mancanze. Nonostante ciò, sono caratteristiche relegate a pochi modelli, peraltro i più costosi. Ma come fa il pane una macchina di fascia media? Di solito la forma è quella di un parallelepipedo. Quella tipica del pane in cassetta, per intenderci. Un pane da tagliare a fette, quindi, che lo rendono simile a quello dei sandwich che poco hanno a che fare con la classica pagnotta tradizionale.
Se si passa sopra la forma, però, il gusto e la fragranza è questione invece di ingredienti, dosi corrette e tempi di lievitazione giusti. E su questo fronte la macchina del pane può sfornare davvero un ottimo pane. Sempre fresco e croccante.
Macchine del pane? Non solo, fanno anche panini e dolci, focacce, yogurt e composte
A molte macchine del pane, però, il nome sta un po’ stretto. Perché una macchina del pane può fare non solo il pane, ma quasi ogni tipo di lievitato. Per questo tutte le macchine hanno un numero variabile di programmi in funzione del tipo di farina e di preparazione che si desidera realizzare.

Ma non solo, l’aggiunta di ingredienti diversi dalla solita acqua e farina – come uva, uvetta, zucchero, miele, marmellata, cacao e quant’altro – possono essere versati direttamente nel cestello oppure, nel caso delle macchine che lo prevedono, distribuiti nell’impasto al momento giusto tramite un dispenser dedicato.
In base alla capacità della macchina, che varia non solo in base alla potenza del motore, ma anche in base al numero di palette per l’impasto, si può realizzare praticamente di tutto: pane di tutti i generi (con farine speciali o arricchito da uva, uvette e cioccolato) oppure focacce, brioche, panini e persino Yogurt, marmellate e composte. Non ci si deve stupire. Una macchina del pane è fondamentalmente un’impastatrice con un forno elettrico. Si presta quindi a tutte quelle operazioni che prevedono sia un impasto lungo e regolare, che l’uso del calore per scongelare, riscaldare e cuocere.