Notizie, REDAZIONE

NEWS – LE SORELLE CHITTANO: «I PRIMI IMPASTI SENZA PAPÀ E LE NOTTI INSONNI, MA CE L’ABBIAMO FATTA»

La storia della prima pizzeria al taglio di Latina, La Rustichella, è fatta di lacrime e maniche rimboccate, ma anche di tanta soddisfazione. E’ fatta di donne che hanno creduto in se stesse. Una storia che esce dalla provincia laziale e che racconta bene la tenacia femminile. Da quel lontano primo settembre del 1970, giorno dell’inaugurazione, è trascorso mezzo secolo ed ora l’attività di via Oberdan è in mano alle sorelle Claudia e Emanuela Chittano, felici del traguardo raggiunto. Per arrivare ad oggi, però, non è stato sempre tutto rose e fiori.

«La pizzeria è nata con la prima gestione negli anni 60 – racconta Emanuela – poi l’ha rilevata mio zio Mario che ha ora la Rusticanella e poco dopo l’ha venduta a nostro padre Antonio. Siamo nel settembre del 1970 e in quel giorno io non ero ancora nata». La vita, poi, si è messa in mezzo e ha dato un duro colpo alla famiglia perché il papà di Claudia e Emanuela si è ammalato e dopo poco, nel 1999, è volato via. «Noi figlie avevamo poco più di 20 anni e abbiamo dovuto decidere che fare. Io ero iscritta all’università a Perugia, studiavo comunicazione internazionale. Ho lasciato tutto e sono tornata. Lo stesso ha fatto Claudia che studiava fotografia. Abbiamo detto: proviamo. La nostra sorella più grande, Patrizia, ha invece proseguito per la sua strada ed è diventata avvocato».

Dall’oggi al domani, dunque, Claudia e Emanuela si sono trovate a gestire una pizzeria del centro della città di Latina e hanno dovuto trovare la forza per essere all’altezza di quello che c’era prima e che tutti conoscevano e apprezzavano. «Sin da quando eravamo adolescenti e andavamo a scuola abbiamo dato una mano alla famiglia in pizzeria e quindi per noi non era un mondo nuovo, ma un conto era avere un ruolo marginale e un conto è stato avere tutto in mano.

Leggi l’articolo completo su ilmessaggero.it


Potrebbe interessarti anche:
REDAZIONE – ANTONIO CIPRIANI. «IL GIRO DEL MONDO? LO FACCIO IN 80… PANI!»

Back to list