Sulle pareti del negozio, tra scaffali ricolmi di pane e focacce dolci, non c’è più spazio per foto d’epoca o pergamene collezionate negli anni. L’ultima risale ad appena una manciata di giorni fa. Un riconoscimento che Susa ha voluto conferire al panificio Favro «per l’impegno imprenditoriale profuso in 150 anni di attività». A ritirarlo, la quinta generazione di una famiglia che ha fatto la storia della città, come ricorda la targa affissa accanto al negozio di via Rolando per celebrarne i cento anni di apertura.
È lì che nel 1870 il trisnonno Domenico ha iniziato a sfornare le prime focacce dolci di Susa, perfezionando la famosa ricetta rimasta tuttora invariata. Un segreto tramandato di padre in figlio su pizzini scarabocchiati a mano. «Anticamente era il dolce delle feste, da gustare all’Epifania e in poche altre occasioni – spiega Maria, una delle ultime discendenti dei Favro – dopo la seconda guerra mondiale i nonni hanno deciso di renderla disponibile tutto l’anno, senza aggiungere emulsionanti o additivi. La facciamo ancora oggi, con la crosticina caramellata, e naturale al 100%, come vuole la tradizione».
Una scelta vincente testimoniata tanto da spingere papà Cesare ad aprire un secondo forno più grande in quella che allora era la periferia del paese. «All’epoca c’erano solo prati e mucche che pascolavano in libertà – racconta Maria indicando con la mano la caserma dei carabinieri poco distante – per soddisfare le esigenze dei clienti, mio padre trasformò “la sua creatura” in un minimarket, ed è così che il punto vendita si presenta ancora oggi.
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