E’ l’alimento che accompagna il pasto dall’inizio alla fine, in diverse forme e declinazioni. Grissini, prodotti sfogliati, filoni, impasti bianchi, integrali, ai cereali: il cestino del pane può assumere tante sfumature variegate. E oggi, più che mai, torna a essere protagonista e a riconquistare una meritata popolarità.
Sarà che l’interesse per la lievitazione è sempre più forte, sarà che gli chef stellati negli ultimi anni hanno iniziato a curare ancora di più gli impasti e la proposta, sarà che importanti guide di settore come quella del Gambero Rosso hanno istituito un premio ad hoc, di fatto il cestino del pane è sempre più al centro di sperimentazioni e oggetto di novità. Un cibo che riacquista dignità e valore, un vero trend in continua crescita.
Cestino del pane e chef stellati
Tra i primi ad aver scommesso sul lievito, non possiamo non menzionare Niko Romito, chef tre stelle Michelin del Reale a Castel di Sangro, che dal 2013 ha inserito il pane come portata nel menu degustazione. Un prodotto che lo chef ha studiato in ogni dettaglio nel suo laboratorio. Dopo che aveva raggiunto una sua “maturità”, con uno sviluppo perfetto dell’impasto, una mollica alla giusta umidità e una crosta croccante, il cuoco abruzzese ha deciso di renderlo protagonista assoluto, al centro della tavola. Romito ha una vera e propria devozione nei confronti dei lievitati, cui ha dedicato un ampio spazio a Castel di Sangro, il Laboratorio Pane.
Tra le giovani leve del fine dining che credono fortemente nel pane, invece, c’è Michelangelo Mammoliti, due stelle Michelin a La Madernassa di Guarene, nelle Langhe, che ha recuperato il rapporto più profondo con questo alimento primordiale, materia viva in continuo divenire.
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