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NEWS – DA MILANO A CATANIA, ECCO COME AFFRONTANO L’EMERGENZA CORONAVIRUS I PANETTIERI

Il pane al tempo del Coronavirus

C’è chi ha stilato una lista di argomenti positivi — yoga, nuove letture, ricette, insomma tutto tranne il Coronavirus — su cui discutere quando si entra in panificio. Chi, invece, invoglia i propri clienti a comprare pagnotte intere (tanto quelle con lievito madre durano tutta la settimana) grazie a degli sconti. E chi, ancora, si è organizzato con consegne a mano e gratuite nel quartiere. Le abitudini al tempo dell’emergenza Covid-19 cambiano per tutti. Soprattutto per quei negozi che offrono servizi essenziali, come i forni. Soprattutto quelli di ricerca che, anche in tempi normali, hanno puntato tutto su lunghe fermentazioni, farine di qualità e grandi formati. Ora proprio quei panifici, da Nord a Sud, si sono organizzati per venire incontro a chi ha più bisogno.  

Davide Longoni – Panificio Davide Longoni

Per un attimo aveva temuto l’assalto. Un po’ come nei giorni scorsi era stato per i supermercati. «In realtà i miei clienti si sono dimostrati rispettosi delle norme: un metro di distanza, niente assembramenti. E tutto è filato liscio», racconta Davide Longoni. Che per venire incontro ai fedeli avventori del suo omonimo forno milanese, ha deciso di applicare il 10 per cento di sconto a chi compra la pagnotta intera: «Il nostro pane dura per tutta la settimana. In questo modo non c’è bisogno di uscire ogni giorno per comprarne un pezzetto». Rimane in ogni caso garantito il servizio di delivery su tutta Milano attraverso la piattaforma cosaporto.it, in questo momento la consegna è gratuita. «E ora, con i ragazzi che non lavorano più in laboratorio, (il calo registrato nelle vendite è stato del 40 per cento per via della chiusura dei ristoranti, mentre in negozio i numeri rimangono gli stessi), stiamo ragionando sull’organizzare internamente una consegna a domicilio per il quartiere di Porta Romana a Milano». 

via Tiraboschi 19, via Bronzetti 9, Mercato del Suffragio e Mercato Coldiretti via Friuli 10, Milano

Aurora Zancanaro – LePolveri

Quello di Aurora Zancanaro è un micro-panificio, come lo definisce lei. Cinquanta metri quadrati in centro a Milano, concentrati per dar vita a lievitati dolci e salati. Nei giorni scorsi, dopo aver disegnato sul pavimento le distanze da mantenere per chi arriva in negozio, si è organizzata con le consegne nel suo quartiere. «Chiudiamo in pausa pranzo un po’ prima e anche la sera. In questo modo posso andare personalmente a portare il pane a domicilio. Suono il campanello, appoggio il pacchetto sullo zerbino e mi allontano», racconta. L’obiettivo anche per Zancanaro è far capire a tutti i suoi clienti che per evitare di uscire di casa tutti i giorni si può comprare una pagnotta intera, «perché ho studiato tutti i miei prodotti affinché riuscissero a mantenersi per più e più giorni». Ma vuole al tempo stesso trasmettere positività: «Ho appeso in negozio una lista di argomenti su cui si può chiacchierare. Per esempio di yoga o di nuovi libri. Tutto tranne che di Coronavirus. Per sollevare il morale basta anche semplicemente chiedere: “cos’hai mangiato ieri?”».

via Ausonio 7, Milano

Giovanni Mineo – Crosta

La prima cosa che hanno deciso di fare a «Crosta» è stata quella di aderire alla campagna solidale per l’Ospedale Sacco di Milano. «I nostri clienti possono scegliere di aggiungere un euro al proprio ordine. E per ogni euro aggiunto noi facciamo altrettanto», spiega Giovanni Mineo, l’anima del pane del locale. Poi hanno scelto di sospendere completamente il servizio al tavolo, da loro si entra solo per comprare e portar via. Sul delivery ci stanno lavorando: «C’è sempre stato quello della pizza, a pagamento. Ora stiamo capendo come gestire in emergenza quello del pane, come servizio gratuito per chi è più in difficoltà». 

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