Si è fatto carico degli anziani del paese e ogni giorno porta loro spesa e medicine. In più, grazie ai suoi prodotti a chilometro zero, ha contribuito a far riscoprire alle persone la bontà del pane fatto in casa. Tra le tante storie della quarantena c’è anche quella di Luca Pedrini, titolare dell’alimentari Aterra. E’ l’esempio classico di come si possa fare di necessità virtù. Avendo un negozio che vende beni di prima necessità ha avuto l’autorizzazione a rimanere aperto, ma la situazione legata al coronavirus lo stava comunque mettendo in crisi.
“Gran parte del nostro lavoro – dice – è con ristoranti e agriturismi. Da un giorno all’altro il fatturato è crollato. Per fortuna siamo riusciti a reinventarci”. Pedrini ha un alimentari specializzato in prodotti da forno e pasta, tutto realizzato con prodotti a chilometro zero e quasi interamente bio. Una filosofia che porta avanti da tempo e che punta tutto sulla genuinità. “Per questo le persone vengono a chiedermi la farina, hanno riscoperto la tradizione del pane fatto in casa e questo, a mio avviso, è molto positivo. Da quando è cominciata questa quarantena – dice ancora – abbiamo avuto un vero boom di richieste per questo tipo di prodotto. Sono tradizioni che nel tempo erano andate perse, ma che adesso, un po’ per scelta e un po’ per necessità, si stanno riscoprendo. Credo che non ci sia soddisfazione migliore che creare un qualcosa con le proprie mani e poi mangiarlo in famiglia”. Molto importante è però il servizio che svolge nei confronti della cittadinanza. Come molti suoi colleghi, Pedrini offre un servizio di consegna a domicilio della spesa, ma va anche oltre i prodotti che si trovano nel suo negozio.