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“Nel mio forno possono cucinare tutti. Gratis”

Nel secondo dopoguerra succedeva spesso: nei piccoli borghi, l’unico forno del panettiere rimaneva acceso un po’ di più, per permettere ai compaesani di cuocere i cibi preparati in casa. Oggi, con la guerra alle porte dell’Europa, la crisi e le bollette da capogiro che spesso inducono i cittadini a tenere spento anche il forno di casa, a Monterosso c’è chi ha rispolverato l’antica tradizione. Nel borgo delle Cinque Terre, in via Gioberti, ‘Il Frantoio’ di Simone e Serena Arpe da qualche giorno consente ai monterossini di poter cucinare i propri piatti nel forno del locale. Gratis.

Anche questo è essere comunità e aiutarsi nel momento delle necessità. Un cartello apposto sulla vetrina della focacceria spiega che ‘si cuoce gratis al forno dalle 17 alle 18.50 causa crisi energetica. Siamo liguri’. E le prime teglie preparate dai cittadini non sono tardate ad arrivare, grazie anche a un tam tam social che è diventato subito virale. “Sono già venute due persone. Il primo con una teglia di cannelloni, il secondo con i cannelloni. Dovrebbe venire anche una signora con un buccellato da cuocere. È tutto gratis, io non chiedo e non pretendo nulla” afferma Simone Arpe, ideatore dell’iniziativa, che racconta: “Una volta a Monterosso si faceva spesso. Cinquanta, sessanta anni fa, un giorno a settimana i forni delle attività del paese cuocevano i pasti preparati in casa dai cittadini. Un modo per aiutarsi in un periodo non facile. Anche oggi – rimarca Simone Arpe – non è un periodo facile, ormai a casa la gente è terrorizzata e non accende un elettrodomestico perché ha paura della bolletta. Così, visto che io il forno ce l’ho acceso anche al pomeriggio per la nostra attività, ho pensato che potesse essere utile condividerlo con i miei clienti e i cittadini”. Un’iniziativa molto bella che è stata apprezzata in paese anche dal sindaco Emanuele Moggia, e che in pochi tempo è inevitabilmente approdata anche sui social.

“Siamo un paese piccolo, ci conosciamo tutti, e credo sia giusto fare comunità nel momento delle difficoltà, un po’ come accaduto quando avvenne l’alluvione del 2011” rimarca Arpe, che i rincari dell’energia elettrica li ha già ‘sperimentati’ direttamente, con il locale raggiunto in questi mesi da bollette da capogiro. “Nell’agosto 2021 spesi 1100 euro, quest’anno per lo stesso mese mi è arrivata una bolletta di 3980 euro.

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