C’è il panettone sartoriale, ma anche la ‘Briscola’, sempre la meticolosa ricerca della materia prima, e poi il grande ritorno dello zabaione. Sono le tendenze dolci per questo Natale 2019. A delinearle l’Osservatorio Sigep di Ieg-Italian Exhibition Group, che, in attesa del più grande Salone al mondo dedicato al dolciario artigianale (alla Fiera di Rimini, dal 18 al 22 gennaio 2020), ha censito come ogni anno le dolci novità per le tavole del prossimo 25 dicembre. Novità che danno lustro a un settore che vede 40.408 imprese attive in Italia nella produzione e commercio di prodotti da forno, un comparto che offre lavoro a circa 162 mila addetti, per un giro d’affari che supera gli 8,3 miliardi di euro all’anno.
L’indagine del maggio scorso di Nielsen sulle abitudini di consumo degli italiani rispetto al panettone assegna una fetta di mercato sempre più ampia alle produzioni artigianali che oggi varrebbero in Italia oltre 107 milioni di euro. Il mondo dei panettoni artigianali in volume d’affari segna un +8,4% rispetto all’anno precedente (secondo Nielsen, nel 2018 la produzione si attestava sulle 5.3 tonnellate).
La tradizione del Natale da vivere in compagnia viene rivisitata da Sonia Balacchi che in omaggio al più celebre gioco di carte in famiglia propone ‘Briscola’, una torta a base croccante di frolla ripiena con crema gianduia. “La crostata è sormontata da una cupola di cioccolato macaè 62% del Brasile, che al suo apice ha una superficie stampata di palline di Natale al setoso cioccolato d’arancio”, racconta la pasticcera riminese, Campionessa mondiale di pasticceria nel 2012 come prima donna al mondo in questa categoria e nel 2015 unica italiana nominata ambasciatrice della pasticceria del nostro paese all’Onu. “Al suo interno, un ricco e goloso bottino: profumati marshmallows alla frutta, cremini bigusto, mandorle e arachidi caramellate, morbidi torroncini”, aggiunge.
Alterna alcune novità alle dolci tradizioni piemontesi Alessandro Dalmasso, presidente del Club Coupe Du Monde de la Pâtisserie, che presenta un panettone alle due vaniglie con pezzi di marron glacè. “Anche se la tradizione resiste sempre – dice Dalmasso – e non mancherà la focaccia dell’Epifania, tipica torinese”. La tradizione vuole che al suo interno si nascondano due fave secche, una nera e una bianca, e che il dolce vada consumato in compagnia: chi, nel gustarlo, ritrova la fava nera dovrà pagare da bere a tutti gli altri. Per il ‘maestro dei maestri’, il bresciano Iginio Massari, “il Natale è la festa della famiglia e anche i pasticceri ne devono tenere conto”. “Noi creiamo 7-8 tipi di panettone, per la maggior parte classici, oppure con alcune particolarità, come quello realizzato con canditure al miele. Puntiamo sull’evoluzione della tradizione, con un miglioramento continuo”, sottolinea.