Qualche anno fa tutti scommettevano sulla fine incombente della pasticceria, messa a dura prova dalla condanna dello zucchero. Invece, anche grazie ai dolcificanti sintetici e alla stevia, l’arte dolciaria trionfa. La kermesse Sweety of Milano, che riunisce domani e dopo 24 tra i più importanti maestri pasticceri italiani al Palazzo delle Stelline, è l’occasione per aprire questo mondo alla città con oltre 60 laboratori. In tutto il mondo vengono diminuite le quantità di zucchero nei dessert, al ristorante e nelle pasticcerie. Altra tendenza è il trucco di aggiungere un tocco di acido, uno dei cinque gusti fondamentali. Le creazioni dolciarie diventano meno complesse nell’architettura, più semplici, classiche, da vecchio ricettario. La parola d’ordine tra i pasticceri di prima fila è: ritorno al passato, ai dolci riconoscibili, golosi, calorici. Dolci che la cultura anglosassone chiama «comfort food». Non per nulla, in uno dei più blasonati ristoranti italiani — Da Vittorio, a Brusaporto, Bergamo — sono ripescati magnifici bomboloni e cannoncini, riempiti all’istante.
Insomma, la vera novità è il ritorno alla pasticceria tradizionale, ai dolci «dei ricordi», dell’infanzia. Ben venga un pizzico di senso di colpa, tradendo la vulgata dietetica dei tempi odierni. Il dolce classico prevede un’impeccabile esecuzione, visto che non è un’idea geniale e rivoluzionaria. Molti pasticceri presenti alle Stelline sono «pastry star»: a giudicare dai numeri delle scorse edizioni, saranno inseguiti da schiere di fan o semplici curiosi. Nei due giorni di manifestazione si possono seguire lezioni, iscriversi a pagamento o acquistare le specialità di ciascuno a prezzi speciali. Esempi: Andrea Besuschio di Abbiategrasso e i suoi roché; Alessandro Comaschi, della pasticceria Martesana, con i Martesanotti a base di cioccolato fondente, sale dell’Himalaya, caffè forte; Salvatore de Riso, dalla Costiera Amalfitana, con la torta caprese; Francesco Favorito, da Terni, e i suoi lievitati gluten free; il salernitano Alfonso Pepe con il babà in vetro; Stella Ricci da Rotondi e il suo pasticciotto; «la sbrisolina sbrisolona» di Galileo Reposo, in forza da Peck; la pasta di mandorle di Rocco Scuttellà, dalla Calabria.
Novità di quest’anno è la Sweety Academy, incontri gratuiti adatti anche ai principianti. Le Masterclass (15 euro) sono invece dedicate a chi conosce le basi e desidera perfezionarsi. Da una parte si impara a fare la pasta frolla e i bignè, dall’altra l’éclair al cioccolato di Luca Mannori o la brioche leggerissima di Vincenzo Tiri. A Sweety of Milano si terranno i casting per l’edizione 2018 di «The Sweetman», format di SkyUno con il maestro Iginio Massari. Che i riflettori si stiano spostando dai fornelli al reparto pasticceria è una realtà: quando arriverà il momento del servizio in sala, ancora (purtroppo) trascurato?
Davide Comaschi, Iginio Massari, Sal De Riso, Gianluca Fusto, Luca Montersino, Gino Fabbri, Luigi Biasetto, Alfonso Pepe, Maurizio Santin: sono alcune delle stelle che brillano nel cast di “Sweety of Milano”, manifestazione in programma sabato 16 e domenica 17 settembre negli spazi delle Stelline, in corso Magenta. I numeri che danno corpo al programma sono molto eloquenti: 24 chef di pasticceria, 60 incontri didattici (i cosiddetti “master class” si pagano a parte 15 euro l’uno). Naturalmente i dolci non saranno soltanto oggetto di racconti e lezioni. Ma verranno proposti al pubblico per assaggi e per acquisti.
dal 16/09/17 al 17/09/17
di Sabato, Domenica dalle 10:00 dalle 18:00
FONTE: http://milano.corriere.it
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