Non solo arte, nuove tecnologie e performance. Nel suo programma che guarda al futuro, all’Europa, ma soprattutto alle radici e alle eccellenze della sua terra, Matera 2019 Capitale europea della cultura punta molto anche sulla sua tradizione per la buona tavola e il buon cibo. A partire dal suo primo prodotto: il pane. Si chiama Brideway – Le vie del pane, uno dei progetti più curiosi tra quelli presentati oggi dal direttore Paolo Verri, nella rosa dei primi 27 che comporranno il programma definitivo del prossimo anno. Ideato da Murgiamadre (realtà che da tempo si occupa di mappare e tutelare le tipicità della Murgia Appulo-Lucana), il progetto parte, ovviamente, per raccontare “dal vivo» la bontà del pane di queste zone, ma recupera ed esporta anche l’antica tradizione dei «timbri», oggi oggetti di design esposti anche come souvenirs nelle vetrine di Matera, ma nati quando un tempo le famiglie marchiavano le proprie pagnotte per riconoscerle una volta portate al forno comune per cuocerle.
«Siamo partiti dalle tradizioni locali e dal quartiere Piccianello, quello dei mulini storici di Matera», racconta Francesco Ruggieri, project manager di Murgiamadre. Inserito nella sezione Riflessioni e Connessioni, il progetto prevede momenti partecipati come laboratori di food, design, artigianato, teatro e musica, ma ha anche un’ambizione alta. “Porteremo in Europa il nostro pane – spiega Ruggieri – ma soprattutto vogliamo produrre il Pane europeo, fatto con i lieviti madre di tutta Europa. Faremo una cernita, con l’aiuto anche di Slow Food».
Il pane è al centro poi anche del progetto della Fondazione Sassi, «La terra del pane» per l’appunto, tra laboratori intorno al forno, una grande temporanea di fotografie, video, pitture, sculture (I paesaggi del grano, La rappresentazione dei pani, i marchi del pane) e poi ancora una biblioteca di libri, un’antologia di racconti e fiabe, un catalogo delle pietanze del grano e del pane e un repertorio di riti propiziatori. E votato alla tavola è anche Mamma mia!, progetto «social» di Casa Netural che rimette al centro la donna, spalancando le porte delle case per «trasformarle in luoghi conviviali, di narrazione e incontro. Abbiamo creato un sistema di cene in tutta Europa», raccontano gli ideatori. Protagoniste «mamme di Matera, della Basilicata, ma non solo», che cucineranno, raccontando i loro saperi. «In tutto saranno 10 mila mamme, per 10 mila cene e 10 mila ricette, che raccoglieremo in un grande Atlante-Ricettario e poi in una collezione collettiva di piatti in ceramica – aggiungono – Chiunque può partecipare. Il format è pronto, ora ci servono solo le 10 mila mamme».
FONTE: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it