Le nostre giornate – fatte di impegni, appuntamenti di lavoro o anche di tempo libero ma vissuto in modo quasi frenetico – ci consentono raramente di «alzare lo sguardo verso l’alto» quando passiamo davanti ad un negozio storico. Invece dovremmo farlo. Chiese, antichi palazzi e bellezze architettoniche colpiscono regolarmente la nostra attenzione ma oggetti veramente unici ed emozionanti trasmettono altri tipi messaggi dal passato portandosi dietro tante storie da scoprire… Stiamo parlando delle insegne dei negozi storici presenti ancora in molte città. Le insegne esterne – come sappiamo – fanno parte degli elementi di comunicazione di un’attività commerciale al pubblico come lo sono, appunto, i panifici e le pasticcerie. Adesso è possibile stampare volantini e manifesti a poco prezzo, siamo in grado di fare una buona promozione addirittura «a costo zero» attraverso i canali social e i siti web, possiamo realizzare in breve tempo uno spot video ecc. In passato, invece, pochissimi erano i mezzi per dare visibilità ad un qualsiasi negozio di paese a conduzione familiare: a parte il classico «passa parola» (la voce) forse l’unico sistema era costituito dal pannello posizionato sull’ingresso. Senza neon e luce a led interna, illuminazione esterna e senza effetti particolari, le insegne di una volta per attirare l’attenzione dovevano essere davvero belle e realizzate da bravissimi artigiani.













Esperti falegnami montavano cornici di legno per contenere lastre di vetro lavorate artisticamente da maestri vetrai, e poi strutture in ferro, pannelli di marmo inciso con scritte, disegni e decorazioni. Queste erano le insegne di una volta: cognomi di famiglia, caratteri classici dorati su vetro, scritte in rilievo sulla pietra, sfondi in legno colorato di rosso, verde e giallo per attirare l’attenzione, parole e disegni realizzati da bravi illustratori. Il fine non era solo quello di «far conoscere» ai passanti quale fosse l’attività commerciale interna ma anche trasmettere il concetto di un negozio a conduzione familiare, dalle sane tradizioni, dai buoni prodotti di qualità. Insegne di classe, eleganti, oppure semplici ma chiare e dignitose, il negozio si giudicava anche dall’affaccio sulla pubblica via. Quante storie dietro quelle assi scrostate, dietro i vetri rotti: impegno, passione, successo, tradizioni tramandate di padre in figlio. Ma anche lacrime, fatica, fallimenti, rispetto, profumo di pane. Allora ricordiamoci di alzare gli occhi verso l’alto quando passiamo davanti ad un panificio storico, chissà cosa potrà raccontarci la sua vecchia insegna!
Alfredo Falcone – alfredo@pianetapane.it