A dieci anni dal riconoscimento dell’Unesco, ASSITOL e AIBI celebrano il mese internazionale dedicato a questo benefico stile alimentare, invitando a valorizzare i suoi alimenti simbolo, come il pane fresco artigianale e l’olio extra vergine d’oliva, anche nella “nuova normalità”.
Recuperare le regole della Dieta Mediterranea per sostenere la ripartenza degli italiani. A dieci anni dal riconoscimento Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità, il Gruppo olio d’oliva di ASSITOL, l’Associazione italiana dell’industria olearia, e AIBI, l’Associazione Italiana Bakery Ingredients, propongono di valorizzare le idee e gli alimenti alla base di questo modello culturale.
“Nonostante sia considerato dagli esperti il regime dietetico più salutare e sostenibile, una serie di studi recenti dimostra che, negli ultimi anni, meno del 50% degli italiani segue regolarmente la Dieta mediterranea – spiega Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva –. Poiché il connubio tra pane fresco e olio extra vergine d’oliva è la sintesi migliore di questo modello alimentare, ci sembra giusto riproporre la merenda della tradizione per ricordare i ‘fondamentali’ del mangiare sano e gustoso tipico della Dieta mediterranea”.
Come dimostra la famosa piramide alimentare, ideata dal medico e ricercatore statunitense Ancel Keys nel 1959, in questo percorso dietetico è essenziale variare le pietanze, puntare sulla stagionalità degli ingredienti e sulla semplicità delle ricette, mangiando cereali, meglio se integrali, verdura e frutta tutti i giorni, seguiti, due volte a settimana, da latticini, legumi, carne e pesce. Due, però, sono gli alimenti che non devono mai mancare a tavola: il pane fresco “del fornaio”, come scriveva lo scienziato americano, e l’olio extra vergine d’oliva.
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