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Ilfattoquotidiano.it – Pane & confusione: è vero che fa ingrassare?

Sul pane impazzano non poche leggende metropolitane che meritano di essere “smontate”. Ciò che circola in rete è spesso frutto di fantasie alimentari. La più ridicola? È che faccia ingrassare, senza considerare che c’è pane e pane. Lo conferma anche la Fondazione Umberto Veronesi, sottolineando che il pane è parte integrante della dieta mediterranea. “Il segreto del consumo del pane e di altri carboidrati è che hanno un basso indice glicemico: fanno innalzare di poco la glicemia nel sangue. Qualcuno potrebbe ‘arricciare’ il naso”.Attenzione però: la regola aurea è che si tratti di pane integrale (il cui impasto deve essere omogeneo scuro e non bianco arricchito di puntini neri, perché in questo caso si tratta di farina raffinata a cui è stata aggiunta della crusca), il quale contenendo più fibre ha un impatto minore sulla linea e, se è di qualche giorno, una volta persa umidità e cambiata la struttura naturale dell’amido, viene assimilato più lentamente”, sostiene Giacinto Miggiano, direttore del Centro nutrizione umana, Università Cattolica di Roma.Per molti, purtroppo, il pane è un alimento sconosciuto. Vediamo allora i parametri da prendere in considerazione per il pane ideale. Deve essere a lunga lievitazione e con lievito madre, senza grassi, con poco sale, integrale; ancora meglio se a km zero e possibilmente biologico. C’è già chi lo produce. Tanti forni di qualità, anche con varietà di grano locali, spesso salvate dall’estinzione. In più, nuove norme permettono di distinguere in etichetta il pane fresco da quello “conservato o a durabilità prolungata”. Una vera e propria etichetta salva-pane che fornisce al consumatore tanti elementi utili per un acquisto consapevole… Continua a leggere su: Ilfattoquotidiano.it

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