Tra le città più antiche della Campania, Acerra è molto interessante per la sua storia gastronomica e culturale: qui nasce la maschera di Pulcinella (nel castello dei Conti vale una visita il museo ad essa dedicato) ed è molto antica e radicata l’arte del pane e della pizza napoletana: nella guida Pane e Panettieri è raccontato il lavoro di Giuseppe Petrella al Panificio Russo, mentre tra le migliori Pizzerie d’Italia 2024 troviamo due interessanti insegne cittadine, quella del giovane Nino Pannella e i locali di Vincenzo Di Fiore. Spiccata la vocazione agricola della città, che è nota per alcuni prodotti tipici, come i fagioli dente di morto e i carciofi mammarelle.
Cos’è la lampiata
Con all’attivo tre sedi in città che oggi portano il suo nome, Vincenzo Di Fiore si è fatto conoscere con la pizzeria Bella Napoli per il suo lavoro attento sul lievito madre. L’amore per la tradizione partenopea, dopo la pizza a metro, lo ha portato a riscoprire la preparazione della lampiata, una tipologia di pizza tradizionale, casalinga, praticamente scomparsa, cotta nel forno a legna, in una teglia appoggiata direttamente sui carboni in via di spegnimento (ma che emettono ancora lampi di fiamma). È la pizza delle nonne che, con l’impasto del pane avanzato, ricavavano meraviglie da cuocere nei forni a legna di famiglia. Di Fiore la propone in quattro versioni: Margherita, Marinara, Parmigiana e Baccalà (con papaccella napoletana e fiordilatte di Agerola). Continua a leggere su: Gamberorosso.it