GAGLIANO ATERNO – Gli ingredienti necessari per una semplice ma straordinaria esperienza culinaria sono: scovare piccole aziende agricole e reperire da esse ottimi prodotti caserecci; garantire una varietà di offerta sempre nuova e divertente, magari cambiando menù ogni settimana; curare la forma in ogni dettaglio prendendo, per esempio, un’Apetta e trasformandola in un food truck; calarsi nel proprio territorio e mettersi, perché no, al suo servizio; amalgamare, quanto basta, con una grande passione per la ristorazione e la ricetta è pronta. Ed ecco a voi servito Comè – il panino virtuoso!
Siamo nella Valle Subequana, a Gagliano Aterno (L’Aquila), per l’esattezza in piazza Kennedy. Tutto ruota attorno a un’idea buttata lì, quasi per gioco, e a una ricetta, anzi, la storica ricetta locale: j’entremè, la coratella con i peperoni. “Perché non farci un panino?”.
Così attorno a quell’idea, Stefano Sacerdoti, imprenditore romano, e Giovanna Corsini, neo imprenditrice – entrambi legati a Gagliano – hanno costruito un progetto e poi una realtà economica che ha visto la luce questa estate. Realtà che sta già fornendo un grande servizio sia ai turisti, che fino ad oggi arrivavano in visita al paese ma erano costretti ad andare via per poter mangiare, sia alla comunità, che ha modo di riscoprire un semplice piacere perso da qualche anno: star fuori per un boccone con gli amici o in famiglia.
Ogni settimana la squadra di Comè propone un mix di prodotti abruzzesi e romani sempre diversi che diventano fantasiosi e gustosi panini (tre con carne e uno vegetariano) e contorni sfiziosi, come supplì, chips e taglieri. Il tutto, come anticipato, ruota attorno alla specialità della casa, il panino con j’entremè, che merita una spiegazione più approfondita.
Mettere la coratella dentro un panino non è cosa facile. Per farlo, anzitutto, serve un panino speciale in grado di contenere e di custodire il suo sughetto. Stefano, quindi, ha recuperato la ricetta di uno storico panino romano, la puccia, e l’ha affidata alle sapienti mani di Piero Petrocco dell’Agriforno La Spiga di San Gregorio. Qualche prova e il panino più estremo che si possa immaginare in Abruzzo era pronto per essere servito!
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