Un bene bistrattato
Il pane è uno degli alimenti più antichi, simbolo culturale e religioso, cibo per eccellenza da sempre, diffuso e consumato in tutto il mondo. Oltre a essere
nutriente e saziante, è un vero patrimonio di tradizioni: pensate che in Italia se ne producono quasi 300 varietà.
Il pane tuttavia si è fatto una brutta fama, fa ingrassare, gonfia la pancia, è una delle possibili cause della celiachia. Tante accuse, alcune delle quali
davvero ingiustificate.
In realtà, la nostra alimentazione si dovrebbe basare, per un 45-60% del totale delle calorie, sui carboidrati complessi, e il pane, insieme alla pasta, è una delle principali fonti di questi nutrienti. In questo senso, il pane, con le verdure, è uno degli alimenti alla base della piramide della dieta mediterranea, e a ragion veduta
Si tratta di un cibo privo di grassi , ricco di amido (che stimola alcuni microorganismi a riequilibrare l’intestino), di sali minerali come sodio e potassio
e di vitamine del gruppo B. Contiene anche proteine vegetali che, diventano ottime dal punto di vista nutrizionale se si accompagna il pane ad alimenti come carne o legumi.
Smontiamo un pregiudizio: non fa ingrassare
In una dieta equilibrata e bilanciata, il pane consumato nelle corrette quantità non solo non è causa di sovrappeso, ma, al contrario, fornisce
carboidrati complessi, che rilasciano lentamente energia al corpo, dando un maggiore e prolungato senso di sazietà. Ciò che fa ingrassare è l’eccesso rispetto ai fabbisogni del singolo individuo, o quello che si mangia insieme con il pane: condimenti e farciture molto grassi, oppure abbinamenti con altri alimenti ricchi di carboidrati nello stesso pasto. È pur vero che il pane di per sé è un alimento calorico: quello comune (tipo 0 oppure 00) fornisce
circa 290 kcalorie per 100 g, variante consigliata è quella integrale
Farina, lievito e cottura le variabili tra cui scegliere
Per orientarsi sul pane migliore per noi, è importante conoscere le differenze tra gli ingredienti con cui è preparato. Le farine di cereali
sono quelle più utilizzate per la produzione del pane, in particolare frumento (o grano), segale, farro, mais, riso e avena. Ma esistonoanche pani preparati con farine di legumi, come ceci, piselli o soia.
Ognuna di queste farine ha le sue caratteristiche, tra cui la diversa quantità di glutine
Facciamo qualche esempio:
• Farina di frumento di tipo 00. È la più raffinata ed è ricca di amido, glutine, sali minerali e vitamine del gruppo B;
• Farina di frumento integrale. Più ricca in fibra, grassi, sali minerali e contiene glutine come quella 00;
• Farina di mais. Non forma glutine a contatto con l’acqua, ma contiene molto amido. Ricca di vitamina Aed E, rispetto a quella di frumento è
più povera di proteine e di vitamine del gruppo B (motivo per cui unsuo eccessivo consumo può favorire l’insorgere della pellagra), ma contiene più grassi
• Farina di riso. Non produce glutine, è molto ricca di amido e meno di proteine. Contiene sali minerali, vitamina E e del gruppo B;
• Farina di segale. Contiene poco glutine e ha un basso indice glicemico, che la rende adatta ai diabetici. Molto ricca in fibre, presenta anche acido folico, sali minerali e proteine vegetali con maggiore valore biologico, perché caratterizzate dalla presenza di aminoacidi
FONTE: http://www.oggi.it