Una pala oltre le sbarre per sfornare una seconda possibilità di vita con il pane, che ne è da sempre il simbolo. «Forno al Fresco», il nuovo marchio dei prodotti da forno della Casa circondariale di Bergamo gestito dalla Cooperativa Sociale Calimero, è molto più di un gioco di parole: «È un’azione civile, perché offrendo ai detenuti un’opportunità formativa e lavorativa per l’uscita dal carcere, rendiamo le città più sicure», spiega Rosalucia Tramontano, responsabile di «Dolci Sogni Liberi», la nuova Cooperativa Sociale spin off della Cooperativa Calimero che ha preso in gestione con ex detenuti il bar di Nembro a cui ha dato il nome.Il laboratorio della Cooperativa Sociale Calimero, ad oggi, vede assunti sei operatori ed un coordinatore, sette detenuti quindi aiutati da quattro volontari, ma dal 2012, anno in cui è stato avviato il progetto, sono stati coinvolti più di 50 detenuti: «La nostra è una mission, l’obiettivo è quello di far imparare un mestiere per favorire il reinserimento una volta usciti dal carcere — aggiunge il presidente della Cooperativa Mauro Magistrati — chi non lavora in carcere, poi ha un rischio recidiva del 70%, mentre per gli altri si abbassa al 2% perché il mestiere li accompagna dall’interno all’esterno e gli dà subito un’alternativa»…… Continua a leggere su: Bergamo.corriere.it
Bergamo.corriere.it – «Forno al fresco», il pane fatto in carcere tra recupero e prevenzione

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Ott