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Arriva una nuova etichetta che indicherà se il pane è fresco o decongelato

Con il decreto, arrivano nuove indicazioni anche in materia alimentare: il pane sarà infatti accompagnato da un’etichetta che specificherà il tipo di lavorazione con cui è stato realizzato.

Cosa c’è di più inebriante del profumo del pane appena sfornato? Caldo e fragrante, questo alimento è uno dei protagonisti indiscussi delle tavole italiane. Bastano pochi e semplici ingredienti per realizzare una pagnotta che può essere consumata in diversi modi, in accordo con le portate. Ma bisogna prestare attenzione anche al processo produttivo con il quale è stato prodotto, per poter capire se quello che si sta consumando è un pezzo di pane fresco, oppure se è “decongelato”. Il pane infatti non viene realizzato ovunque nello stesso modo e il tipo di lavorazione può fare la differenza. Il consumatore deve essere consapevole di quello che sta acquistando e la nuova etichetta introdotta con il decreto vuole avere proprio questa funzione.

Se i decreti precedenti sugli alimenti puntavano a fornire indicazioni trasparenti sull’origine dei prodotti acquistati, ora invece il focus è sulla lavorazione dell’alimento stesso. Grazie infatti al decreto sull’etichettatura del pane ora entrato in vigore e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, sarà possibile venire a conoscenza del processo produttivo che ha riguardato il pezzo di pane che si sta per acquistare. Comprendere se la pagnotta è fresca o decongelata sarà quindi immediato grazie proprio all’etichetta che verrà apposta sul prodotto.

Il decreto inoltre specifica che per “pane fresco” si intende quello realizzato senza l’aggiunta di additivi, secondo un processo produttivo continuo (non deve andare oltre le 72 ore) e che non deve prevedere la congelazione. In quest’ultimo caso ci si troverebbe di fronte a del “pane conservato” o a del “pane a durabilità prolungata”.

Le novità introdotte con questo decreto, porteranno anche a definire in maniera più precisa gli esercizi commerciali che vendono questo tipo di alimento. Un panificio potrà essere considerato tale solo nel caso in cui il consumatore venga messo nelle condizioni di acquistare del pane fresco, ovvero quello prodotto con un ciclo di produzione continua e come definito dallo stesso decreto. Diversamente, il punto vendita non potrà essere identificato come un “panificio”.

Si tratta di una novità importante a tutela dei consumatori, che hanno così la possibilità di conoscere nel dettaglio la storia del prodotto che acquistano.

FONTE:https://quifinanza.it

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