Dopo il caffè nello spazio, a bordo della stazione Iss ora si potrà preparare anche il pane. Del primo exploit era stata protagonista la Lavazza che in collaborazione con Argotec, azienda aerospaziale torinese aveva realizzato ISSspresso, la macchina per fare un caffè gustato per la prima volta da Samantha Cristoforetti e i suoi compagni di viaggio. Di nuovo la userà Paolo Nespoli pronto alla partenza alla fine di luglio. Ora invece è la startup tedesca “Bake in Space” a costruire un forno per cuocere il pane in orbita e già predisposto al lancio.
Basta tortillas
Finora gli astronauti a bordo della casa orbitale dovevano accontentarsi di qualcosa di simile, come le tortillas, perché resistevano a lungo una volta trasportate lassù già pronte. Ma il pane fresco restava un sogno. “In Germania il pane è un prodotto fondamentale tanto da produrne 3200 variazioni diverse oltre a trovare un panettiere quasi in ogni angolo di strada – dice l’ingegnere Neil Jaschinski, ingegnere aerospaziale –. Pensando ai desideri dei nostri astronauti ho cercato di trovare una soluzione, dopo aver imparato a cuocere il pane anche a casa mia”.
A fuoco lento (per sicurezza)
Nella prima fase si sperimenteranno diversi tipi di pasta e lievito per capire quali meglio si adattano all’assenza di gravità. Una precauzione importante è riservata alle caratteristiche ingegneristiche del forno le cui pareti non si riscalderanno più 45 gradi centigradi con un’erogazione di potenza massima di 270 watt. Sulla Terra si arriva a circa 200 gradi ma nella stazione una temperatura così elevata rappresenta un rischio che si vuol evitare. Quindi si cuocerà a fuoco lento e la pasta sarà preparata tenendo conto delle particolari condizioni di cottura. La stessa pasta sarà pre-confezionata a terra in modo da essere conservata pronta all’uso sulla stazione per diversi mesi senza alterarsi.
In arrivo la pizza spaziale
I soggiorni sulla ISS oramai si protraggono normalmente per sei mesi e dunque la necessità di rendere la vita degli astronauti migliore e più confortevole sta diventando un’esigenza sempre più pressante. Il primo passo a cui si guarda con attenzione è proprio il cibo di cui in passato gli astronauti si sono sempre lamentati per la scarsa appetibilità. E dopo il pane in orbita arriverà persino la pizza. Un’altra startup, questa volta è l’americana “Chef3D”, sta sperimentando la produzione di cibi con stampanti 3D in grado di mescolare gli ingredienti e sfornare fino a 12 pizze in soli cinque minuti. Il suo prototipo in fase di sperimentazione a terra volerà sulla stazione ISS l’anno venturo. “Dopo le pizze con la nostra macchina produrremo anche altri cibi nello spazio”, precisa un comunicato della società che ha già siglato un contratto con la Nasa.
Altri gadget a bordo
Gli strumenti a disposizione degli astronauti aumentano per far fronte alle necessità di una vita più normale, tenendo conto anche delle emergenze di salute. Oltre al sistema di riciclo dei vapori e liquidi (urina compresa) da riutilizzare nell’alimentazione ora è stata spedita una valigetta tecnologica che purifica ulteriormente l’acqua prodotta in questo modo così da poterla utilizzare pure nelle esigenze mediche. Sulla stazione gli astronauti dispongono di attrezzature mediche d’emergenza per il momento limitate ma essenziali. Ad esempio è disponibile un apparato per ecografie di vario genere, cuore compreso, e strumenti per una chirurgia dentale che è l’unica permessa e per la quale alcuni astronauti sono addestrati. C’è inoltre una particolare macchina fotografica adeguata in modo da poter riprendere immagini del corpo degli astronauti che devono essere interpretate dai medici a terra.
La cassetta degli attrezzi
Per le attività di manutenzione interna ed esterna vi sono inoltre delle “cassette degli attrezzi” dotate di cacciavite, trapani, pinze, tenaglie ecc., apposta costruiti per essere manipolati in assenza di gravità evitando reazioni improprie e pericolose. E adesso si sta sperimentando persino uno strumento per la realtà aumentata. Battezzato HoloLens viene indossato dagli astronauti ed è stato collaudato per interventi di riparazione. Nel visore compaiono le procedure per eseguire un intervento. Il controllore a terra ne indossa un altro vedendo le stesse cose dell’astronauta sul cui visore compaiono le indicazioni scritte pronunciate a voce dal controllore. La vita sulla stazione, proprio grazie agli strumenti a disposizione, diventa sempre più simile a quella sulla Terra e forse apparentemente meno avventurosa, ma è soprattutto maggiormente sicura.
FONTE: http://www.corriere.it