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NEWS – Coronavirus, la solidarietà corre sotto le Torri: “Mi alzo alle 4 per regalare la colazione a medici e infermieri del pronto soccorso”

Saracinesche abbassate e strade vuote. Nonostante le giornate di sole e l’aria primaverile, Bologna è muta. Non si sentono clacson, i rumori dei semafori, le voci sui dischi dei bus che annunciano le fermate, delle auto o moto che sfrecciano sui sanpietrini del centro o il vociare dei turisti. Qello che riecheggia però,  è il messaggio d’invito a restare a casa diffuso con un megafono dalla Polizia Locale.

Dalle finestre si intravede qualche viso, e su un balcone un bambino conta fiori e foglie tra i vasi. Ai tempi del Coronavirus si resta barricati tra le mura domestiche, in attesa di qualche buona notizia. Si appendono messaggi di speranza dai balconi, o si canta tutti insieme per cercare di stemperare tensione e quel senso di solitudine. Ma nonostante il ‘blocco’ imposto dal Governo per cercare di contrastare la diffusione del virus, sono tante le persone che quotidianamente si alzano per andare a lavoro. Tra questi  medici, infermieri, operatori sanitari, oss e volontari da giorni ‘in trincea’. Instancabili, con addosso turni massacranti, pronti ad affrontare nuove emergenze e a salvare vite. 

Nel corso di questi giorni sono state tantissime le gare di solidarietà avviate da singoli cittadini, fondazioni o enti per sostenere gli ospedali italiani, e a Bologna non è andata diversamente. Basti pensare al 19enne universitario che è riuscito a raccogliere 100 mila euro in un giorno,  per sostenere il Sant’Orsola.  Si, perchè nonostante i divieti e le restrizioni quello che corre veloce sotto le Due Torri, e nessuno riesce a fermare, è la solidarietà dei bolognesi. 

Fuori dagli ospedali della città campeggiano striscioni di incoraggiamento per tutti i sanitari. Centinaia le attestazioni di solidarietà e gratitudine e tanti i titolari di attività che hanno deciso di aiutare, per quel che possono, sanitari e operatori ad andare avanti. Tra questi Maria Blaj, del Bar Pasticceria Bistrot Rapid di via Mazzini, che ogni giorno alle 4 si alza per andare a preparare biscotti e brioches da regalare agli operatori del pronto soccorso del Sant’Orsola.

“Dal giorno della chiusura totale vengo comunque in pasticceria e preparo la colazione per le persone che lavorano nel pronto soccorso del Sant’Orsola, e la faccio consegnare – spiega a BolognaToday la titolare – Sono chiusa al pubblico e i miei dipendenti sono tutti casa. Mi alzo ogni mattina alle 4 e lo faccio per loro, medici, infermieri e chiunque ne abbia bisogno perché credo sia il minimo da fare in questo momento. Considero queste persone straordinarie, meravigliose e hanno bisogno di tutti noi, e gli preparerò la colazione fino a quando riuscirò, fino a quando avrò le materie prime per farlo, anche perché non sappiamo se riapriremo il 25 marzo o meno”.

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