Con l’elenco ufficiale con l’iscrizione dei primi 76 addetti ai lavori, l’assegnazione del marchio certificato e (in futuro) la possibilità di promozione attraverso i canali istituzionali entra nel vivo la legge regionale che regolamenta la dicitura “Pane fresco” e che certifica la produzione e vendita di pane.
Il percorso, avviato nel 2016 con la legge regionale per la definizione e l’utilizzo del marchio, è iniziato recentemente con la registrazione dei primi 76 panificatori e rivendite che già potranno utilizzare il contrassegno per il pane fresco messo a disposizione dall’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.
L’elenco dei primi operatori autorizzati è stato pubblicato martedì sul sito della Regione. Si tratta degli effetti della norma approvata il 21 marzo del 2016, che va a disciplinare e regolare “in maniera organica” la filiera della Sardegna e le sue tipologie (produzione e vendita del pane), dopo una serie di concertazioni con il mondo dei produttori che chiedevano, come rimarcano alla Regione «un segnale concreto nei confronti di un comparto sempre più minacciato dalla diffusione dell’offerta di pane congelato o precotto».
«Si completa così – dice l’assessora regionale al Turismo e Artigianato, Barbara Argiolas – l’iter partito con la definizione e l’approvazione del marchio previsto dalla legge regionale del 2016, la sua registrazione e ora la possibilità di utilizzarlo e esporlo. L’obiettivo del contrassegno PANE FRESCO è duplice: tutelare i panifici, le loro produzioni di pane e prodotti da forno e le piccole attività artigianali e commerciali ma anche garantire al consumatore la certezza di un prodotto fresco, sano e di qualità» .
Dopo la pubblicazione del primo elenco sarà aperta una nuova procedura e i panificatori interessati potranno inviare la richiesta del contrassegno attraverso lo sportello Suape (Sportello Unico per le Attività produttive e per l’edilizia): l’elenco si aggiornerà periodicamente. Gli operatori presenti nell’elenco possono utilizzare il contrassegno che attesta la vendita di “PANE FRESCO” con le seguenti modalità: dovranno riportare nella targa di licenza del contrassegno il numero d’iscrizione all’elenco e il numero di iscrizione al Repertorio economico amministrativo (Rea); saranno tenute a rispettare le disposizioni grafiche e normative indicate nella disciplina di utilizzo e sottoscritte all’atto della manifestazione d’interesse.
«Il marchio PANE FRESCO potrà essere esposto in maniera visibile nelle sedi di produzione e vendita o sui sacchetti o sulle altre modalità di confezionamento – chiariscono alla Regione -. Non potrà essere modificato, alterato o contraffatto in alcun modo e potrà essere revocato qualora, durante l’opera di vigilanza e controllo esercitata dalle Asl e dai Comuni competenti, vengano riscontrate violazioni di quanto normato dalle legge 4/2016 o comportamenti che danneggiano la filiera di qualità rappresentata dal contrassegno».
FONTE: https://www.ilsole24ore.com