Gli italiani, anche a tavola e in un periodo complicato, amano il pop. Che non è un genere musicale, ma più semplicemente l’acronimo di pane, olio e pomodoro, i tre alimenti della dieta mediterranea protagonisti del consueto appuntamento organizzato da Assitol, l’associazione italiana dell’industria olearia, e Anicav, associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali, in occasione di TuttoFood a Milano. Il dibattito ha preso le mosse proprio dal tradizionale abbinamento tra pane fresco artigianale, olio extra vergine di oliva e pomodoro conservato: prodotti emblematici della nostra cultura alimentare che, nell’ultimo anno, hanno sofferto più di altri l’attuale stagione di rincari. Le aziende e gli operatori dei rispettivi settori si sono trovati a fronteggiare il caro-energia, l’aumento dei costi delle materie prime, l’inflazione e gli effetti negativi della siccità legata al cambiamento climatico. Una situazione che i panificatori, più di altri, hanno vissuto in prima linea, confrontandosi ogni giorno direttamente con i consumatori Per Cesare Marinoni, noto panificatore milanese fondatore dell’Associazione Fornai di Milano, è importante spiegare con chiarezza alla gente cosa sta succedendo. “In molti casi – ha sottolineato – gli aumenti sono stati mantenuti ai minimi, ma il pane è un prodotto sensibile, i consumatori hanno paura del futuro e del ‘rincaro’ che verrà’. Il contesto economico nel suo insieme suscita preoccupazione, in particolare il costo dell’energia ha creato molti timori tra i panificatori. Ma non rinunciamo al nostro compito. Come è già successo durante la pandemia, intendiamo essere al fianco dei nostri clienti e faremo di tutto per evitare che i rincari ricadano su chi acquista i nostri prodotti tutti i giorni”. Anche per l’olio extra vergine d’oliva gli ultimi mesi sono stati complessi. Colpa di una campagna olearia tra le più negative degli ultimi decenni, che ha ridotto drasticamente la produzione, mettendo in difficoltà l’intera filiera. Andrea Carrassi, direttore generale di Assitol, ha ricordato che “l’autunno caldo dell’olio non è ancora finito. La produzione in Italia ha registrato un calo del 30%, in alcune zone anche del 40%, allineandosi così a tutto il Mediterraneo, colpito da siccità e meteo estremo. Per le aziende, lavorare con un quantitativo così ridotto, sopportando al tempo stesso gli aumenti del costo di energia e imballaggi, è stato difficilissimo”. Ancora una volta, Assitol ha messo in guardia contro il continuo ricorso alle promozioni: “L’olio d’oliva non è un prodotto qualsiasi, non è un cellulare che si cambia periodicamente. E’ un alimento di grande valore, una spremuta di olive e di salute. Vendere sottocosto non soltanto è ingiusto, ma controproducente per tutti gli operatori”. Continua a leggere su: Adnkronos.com
A Tuttofood pane olio e pomodoro, tradizione pop più amata da italiani

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Mag